
Fare Verde: bene odg Panunzi ma si cerchino nuove fonti d’acqua e si apra tavolo di confronto
Fare Verde chiede investimenti per la ricerca di nuove fonti d’acqua prive di arsenico. A Tarquinia l’acqua sorgiva finisce direttamente nelle fogne. Olmi (Fare Verde) “Aprire un tavolo di confronto Regione-Provincia-Comuni-Talete-associazioni.”
L’associazione ambientalista Fare Verde esprime apprezzamento per l’approvazione di un ordine del giorno, proposto dal consigliere regionale Enrico Panunzi, che impegna il presidente Zingaretti, la giunta regionale e l’assessore competente a mettere in atto una ridefinizione degli Ambiti territoriali ottimali, così come previsto dalla legge regionale 5 del 2014 e a programmare interventi e investimenti per la miscelazione delle acque al fine di eliminare l’esorbitante costo della dearsenificazione.
Fare Verde va oltre la miscelazione, torna a denunciare la mancata ricerca di nuove fonti d’acqua prive di arsenico sul territorio della Tuscia e chiede l’istituzione di un tavolo di confronto tra Enti Locali, Talete e associazioni.
“Se la Regione Lazio vuole veramente investire nelle risorse idriche – commenta Silvano Olmi, presidente regionale di Fare Verde – oltre alla miscelazione delle acque deve ricercare nuove fonti prive di arsenico nel territorio della Tuscia.
Eclatante è quanto accade a Tarquinia, in località Orti di Bruschi – Madonna dell’Olivo, dove ogni giorno centinaia di litri d’acqua sgorgano dal terreno e finiscono direttamente nelle fognature. Altre fonti d’acqua priva di arsenico andrebbero ricercate, sempre nel territorio tarquiniese, nelle località Orsetto, Gabelletta e Fontana Nova.
Infine – prosegue Olmi – occorre un tavolo di confronto tra Enti Locali, Società Talete e Associazioni, per affrontare i problemi del servizio idrico, come la sostituzione delle condutture degli acquedotti, che perdono il 40% dell’acqua lungo il percorso; il completamento dei lavori al depuratore del Lago di Bolsena; e la realizzazione per tutti i comuni della Tuscia di impianti idonei al trattamento delle acque reflue.”
Associazione ambientalista Fare Verde