attività
Campi estivi di volontariato
IN CAMPO CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI DAL 1989.
La finalità è quella di organizzare un presidio che controlli la zona, garantendo un rapido intervento in caso di incendio ma anche di costituire un efficace deterrente nei confronti di chi si appresta sciaguratamente ad appiccare il fuoco. Lontani dal pazzo consumismo cittadino e vicini ad un equilibrio da ristabilire tra noi e il Creato, il campo si prefigge anche di sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto della Natura e allepeculiarità della zona Murgiana. Attraverso una serie di eventi si potrà, infatti, tracciare un tangibile progetto di sostenibilità e valorizzazione delle Risorse Umane sia in forma associata che singolarmente in modo da far conoscere le qualità Paesaggistiche del Parco e del Comune di Bitonto. Sono previsti anche quest’anno momenti di educazione ambientale (escursioni serali, visite nelle masserie), eventi culturali (serata di poesia e musica, serata rievocativa dell’epoca medioevale, momento di osservazione e riconoscimento degli astri e della luna), corsi di formazione ( primo soccorso e spegnimento focolai d’incendio). L’invito è quello di prendere in considerazione l’idea di passare qualche giorno con i volontari di Fare Verde. È l’occasione per vivere una esperienza di volontariato a contatto diretto con laNatura e coglierne i significati più profondi. In città viviamo di consumi spesso superflui e dannosi. Immersi nella Natura possiamo sperimentare una vita più semplice, ma non per questo meno soddisfacente. Infine, condividere con altri il proprio volontariato significa stabilire relazioni al di fuori di ogni logica mercantile e sperimentare i vantaggi umani ed ambientali dell’economia del dono: nel bosco non ci sono bancomat.
Campo estivo di tutela ambientale Tagliacozzo 2012 L’obiettivo del campo sarà quello di manutenere il sentiero che dal paese vecchio porta fino alla sommità del Monte La Difesa, in località La Croce, dalla quale si gode di un eccezionale panorama sul paese vecchio e sul Monte Velino.
Le straordinarie e abbondanti nevicate di questo inverno hanno fatto molti danni alla pineta dentro la quale si snoda il sentiero, vanificando in molti punti il gran lavoro già svolto lo scorso anno dai volontari di Fare Verde. Sono molti, infatti, gli alberi e i rami spezzati dalla neve che ingombrano il tracciato. C’è bisogno, quindi, di rimboccarsi nuovamente le maniche per qualche giorno. Per una settimana cercheremo di ritrovare noi stessi, lontano da scrivanie, computer e traffico cittadino. Con la speranza che il nostro lavoro, concreto e visibile, possa assumere anche una valenza simbolica e darci quelle motivazioni necessarie a continuare nel nostro impegno ecologista per il resto dell’anno che abbiamo davanti. Nella Pineta di Tagliacozzo andremo nuovamente a riaprire un vecchio sentiero che può farci ritrovare la strada smarrita, per riavvicinarci alla Natura e ri-costruire una comunità coesa e capace di futuro.Si alloggia in tende montate nella sede della locale Protezione Civile. La struttura è dotata di cucine e servizi. Come di consuetudine, la mensa è autogestita e il cibo sarà il più possibile di provenienza locale. La quota di partecipazione è fissata in 10,00 euro al giorno per persona e verrà utilizzata per l’acquisto di generi alimentari e di consumo. I turni di lavoro cominceranno già sabato 4 agosto mattina, alle ore 10:00. Dopo il successo riscontrato lo scorso anno sul territorio, quest’anno Fare Verde sarà affiancata da volontari di diverse altre associazioni locali: sabato 4 e domenica 5 lavoreremo fianco a fianco con i ragazzi della Protezione Civile di Tagliacozzo, mentre nei giorni seguenti saremo aiutati da Scout e associazioni sportive. Per garantire una migliore organizzazione, invitiamo chiunque voglia dare una mano di comunicare le proprie disponibilità con l’apposito modulo on line. Per informazioni, contattaci o chiama il 393 9050 251 IN CAMPO PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA A partire dal 2007, Fare Verde ha affiancato ai suoi storici campi di volontariato antincendio e ai campi estivi per la cooperazione internazionale, una nuova serie di campi adatti anche a famiglie con bambini.I campi hanno finalità di tutela ambientale e prevedono attività diversificate per adulti e bambini. Gli adulti svolgono normalmente attività di manutenzione e ripristino sentieri o di recupero di aree naturali degradate. I bambini vengono impegnati in attività di educazione ambientale.
VIVERE IN MODO ECOLOGICO È UN GIOCO DA RAGAZZI
Mettendo a frutto la sua lunga esperienza di educazione ambientale nelle scuole annualmente Fare Verde organizza campi scuola per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. L’ultimo campo si è tenuto a Tagliacozzo (AQ) dal 2 all’8 luglio 2012. campo estivo ecologico per ragazzi I campi sono organizzati secondo la filosofia della “decrescita felice”: i ragazzi vengono coinvolti in un percorso ludico ed educativo che dimostri loro come la drastica riduzione del consumo di merci possa determinare una migliore qualità della vita. Gran parte delle merci industriali di largo consumo vengono sostituite con beni autoprodotti: pasta, pane, pizza, formaggio, torte, biscotti, marmellate, gelati, sapone, detersivi, carta riciclata per scrivere e disegnare. Alla logica dell’autoproduzione non sfugge neanche l’energia: torte, pizza e biscotti vengono cotti in un forno solare autocostruito e l’acqua calda è prodotta con un pannello solare termico realizzato in fai da te. Tutto ciò che non può essere autoprodotto viene acquistato da produttori locali secondo la logica della “filiera corta”. I ragazzi possono invasettare il loro miele dopo aver visitato gli alveari e assistito alle diverse lavorazioni, riempiono le loro bottiglie di latte al distributore posizionato a pochi metri dalla stalla con le vacche, raccolgono le verdure direttamente sul campo dell’amico contadino. campo estivo per ragazzi fare verde Per una settimana, anche i più piccoli gesti quotidiani sono all’insegna dell’ecologia, mentre il contatto con la Natura, attraverso escursioni, falò sotto il cielo stellato e giochi nel bosco e nei prati, aiuta a comprendere perchè è importante vivere in modo più ecologico. Lontano da televisori e videogiochi, per una settimana i ragazzi giocano in mezzo alla Natura: caccia al tesoro nel ruscello, “giochi d’acqua” in cui non sono risparmiati neanche gli operatori, partite a calcio nel prato con gli zaini come pali della porta, nascondino nel bosco illuminato dalla luce della luna piena… In una cornice di profonda armonia tra ritmi della Natura e attività umane, i ragazzi potranno vivere una esperienza che aiuti a tenere comportamenti ecologicamente corretti anche quando, finita la vacanza, si dovrà tornare in città.
IN KOSOVO PER L’AMBIENTE E LA SOCIALIZZAZIONE INTERETNICA
Dal 2000 al 2005, Fare Verde ha realizzato il progetto “Kosovo-Italia, non solo vacanza” ideato da Paolo Colli per la socializzazione di bambini appartenenti alle diverse etnie presenti in Kosovo.
Durante l’anno i bambini partecipavano in Kosovo a corsi di lingua italiana e di educazione ambientale. Nel mese di agosto, i più meritevoli partecipavano ad una vacanza interetnica in Italia. Lo scopo del campo estivo era quello di offrire a bambini dagli 8 ai 15 anni l’occasione per vivere insieme, lontani dalle scorte militari che normalmente li separano, con l’obiettivo di recuperare il rapporto tra le rispettive etnie, facilitandone la socializzazione e l’interazione. Fino ad agosto del 2005, il campo estivo “Kosovo-Italia, non solo vacanza” si è tenuto a Cerveteri. Nell’agosto del 2006 si è tenuta a Tricase (LE) l’ultima edizione dei campi estivi organizzati per i bambini del Kosovo. Fare Verde campo cooperazione internazionale con Kosovo A partire dal 2005, Fare Verde ha collaborato con i giovani della ONG Fare Verde Kosovo per formare volontari in grado di svolgere un servizio antincendio boschivo. Nel 2005 e nel 2006, giovani kosovari sono stati ospitati in Italia, mentre nel 2007 e nel 2008, sono stati svolti i primi due campi estivi di volontariato antincendio in Kosovo con la partecipazione di volontari italiani. Fare Verde campo internazionale di volontariato in Kosovo Nel 2009 e nel 2010, mentre Fare Verde Kosovo continuava ad organizzare i propri campi estivi di volontariato antincendio, Fare Verde onlus si è dedicata al progetto “energie nuove per la cooperazione”, che ha portato alla realizzazione del primo impianto a LED in Kosovo. Per dare la tua disponibilità a partecipare ad un campo di cooperazione internazionale, contattaci.
Alla piaga degli incendi boschivi, Fare Verde oppone dal 1989 la sua operazione storica: i campi estivi di volontariato antincendio.
Nei campi estivi antincendio si va soprattutto per intervenire direttamente sul fuoco. A diretto contatto con il peggior metodo di distruzione del nostro patrimonio forestale, in prima linea, senza proclami, senza invocare Candair od offrire taglie sui piromani a mezzo stampa ma sul terreno, nelle zone più a rischio incendi: Sicilia, Campania, Lazio, Puglia, … ed anche all’estero, in Kosovo.
Nel Lazio, Fare Verde, dal 1992 al 2001, ha tenuto a Formia, sui Monti Aurunci, nel mese di agosto, un campo antincendio che è stato un vero presidio a tutela di oltre 6000 ettari di terreno collinare di macchia mediterranea e lecceta. Questa parte della provincia di Latina è quella più colpita dal fenomeno incendi di tutto il Lazio. Dal 2002 al 2006 il campo base è stato allestito a Gaeta, mail territorio preso sotto tutela è stato più o meno lo stesso.
Con la nuova organizzazione del servizio antincendio nel Lazio, per fortuna l’impegno dei volontari di Fare Verde si è reso meno importante. Per questo, dal 2007 abbiamo deciso di spostare il campo in un territorio dove c’è maggiormente bisogno: il Parco dell’Alta Murgia.
Perché partecipare a un campo antincendio?
La rinnovazione del pascolo per ovini e bestiame, la pulizia ‘rapida ed economica’ dalle sterpaglie di terreni incolti sono le principali motivazioni di chi appicca gli incendi ma, tra queste, anche l’attacco al Parco dell’Alta Murgia che “disturba” le mire di qualcuno poco avvezzo a considerare la tutela di un patrimonio ambientale ricchissimo, un valore più importante del proprio interesse.
Finalità principale di questi campi è dunque quella di costituire una presenza fissa di volontari nel territorio minacciato che funzioni non solo da deterrente, ma consenta anche di intervenire in tempi estremamente brevi dall’insorgere del focolaio, quando esso percorre i terreni stepposi o cespugliosi, impedendo, riducendo o frazionando il fronte d’impatto con i complessi boscati.
I volontari svolgono non solo un servizio a tutela dell’ambiente ma anche verso se stessi, entrando in contatto con una realtà ambientale che può essere intatta, ma più spesso è degradata o assediata dall’intervento distruttivo dell’uomo.