IN CAMPO CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI DAL 1989.
Campi estivi di volontariato

Mettendo a frutto la sua lunga esperienza di educazione ambientale nelle scuole annualmente Fare Verde organizza campi scuola per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. L’ultimo campo si è tenuto a Tagliacozzo (AQ) dal 2 all’8 luglio 2012. campo estivo ecologico per ragazzi I campi sono organizzati secondo la filosofia della “decrescita felice”: i ragazzi vengono coinvolti in un percorso ludico ed educativo che dimostri loro come la drastica riduzione del consumo di merci possa determinare una migliore qualità della vita. Gran parte delle merci industriali di largo consumo vengono sostituite con beni autoprodotti: pasta, pane, pizza, formaggio, torte, biscotti, marmellate, gelati, sapone, detersivi, carta riciclata per scrivere e disegnare. Alla logica dell’autoproduzione non sfugge neanche l’energia: torte, pizza e biscotti vengono cotti in un forno solare autocostruito e l’acqua calda è prodotta con un pannello solare termico realizzato in fai da te. Tutto ciò che non può essere autoprodotto viene acquistato da produttori locali secondo la logica della “filiera corta”. I ragazzi possono invasettare il loro miele dopo aver visitato gli alveari e assistito alle diverse lavorazioni, riempiono le loro bottiglie di latte al distributore posizionato a pochi metri dalla stalla con le vacche, raccolgono le verdure direttamente sul campo dell’amico contadino. campo estivo per ragazzi fare verde Per una settimana, anche i più piccoli gesti quotidiani sono all’insegna dell’ecologia, mentre il contatto con la Natura, attraverso escursioni, falò sotto il cielo stellato e giochi nel bosco e nei prati, aiuta a comprendere perchè è importante vivere in modo più ecologico. Lontano da televisori e videogiochi, per una settimana i ragazzi giocano in mezzo alla Natura: caccia al tesoro nel ruscello, “giochi d’acqua” in cui non sono risparmiati neanche gli operatori, partite a calcio nel prato con gli zaini come pali della porta, nascondino nel bosco illuminato dalla luce della luna piena… In una cornice di profonda armonia tra ritmi della Natura e attività umane, i ragazzi potranno vivere una esperienza che aiuti a tenere comportamenti ecologicamente corretti anche quando, finita la vacanza, si dovrà tornare in città.
Dal 2000 al 2005, Fare Verde ha realizzato il progetto “Kosovo-Italia, non solo vacanza” ideato da Paolo Colli per la socializzazione di bambini appartenenti alle diverse etnie presenti in Kosovo.

Alla piaga degli incendi boschivi, Fare Verde oppone dal 1989 la sua operazione storica: i campi estivi di volontariato antincendio.
Nei campi estivi antincendio si va soprattutto per intervenire direttamente sul fuoco. A diretto contatto con il peggior metodo di distruzione del nostro patrimonio forestale, in prima linea, senza proclami, senza invocare Candair od offrire taglie sui piromani a mezzo stampa ma sul terreno, nelle zone più a rischio incendi: Sicilia, Campania, Lazio, Puglia, … ed anche all’estero, in Kosovo.
Nel Lazio, Fare Verde, dal 1992 al 2001, ha tenuto a Formia, sui Monti Aurunci, nel mese di agosto, un campo antincendio che è stato un vero presidio a tutela di oltre 6000 ettari di terreno collinare di macchia mediterranea e lecceta. Questa parte della provincia di Latina è quella più colpita dal fenomeno incendi di tutto il Lazio. Dal 2002 al 2006 il campo base è stato allestito a Gaeta, mail territorio preso sotto tutela è stato più o meno lo stesso.
Con la nuova organizzazione del servizio antincendio nel Lazio, per fortuna l’impegno dei volontari di Fare Verde si è reso meno importante. Per questo, dal 2007 abbiamo deciso di spostare il campo in un territorio dove c’è maggiormente bisogno: il Parco dell’Alta Murgia.
Perché partecipare a un campo antincendio?
La rinnovazione del pascolo per ovini e bestiame, la pulizia ‘rapida ed economica’ dalle sterpaglie di terreni incolti sono le principali motivazioni di chi appicca gli incendi ma, tra queste, anche l’attacco al Parco dell’Alta Murgia che “disturba” le mire di qualcuno poco avvezzo a considerare la tutela di un patrimonio ambientale ricchissimo, un valore più importante del proprio interesse.
Finalità principale di questi campi è dunque quella di costituire una presenza fissa di volontari nel territorio minacciato che funzioni non solo da deterrente, ma consenta anche di intervenire in tempi estremamente brevi dall’insorgere del focolaio, quando esso percorre i terreni stepposi o cespugliosi, impedendo, riducendo o frazionando il fronte d’impatto con i complessi boscati.
I volontari svolgono non solo un servizio a tutela dell’ambiente ma anche verso se stessi, entrando in contatto con una realtà ambientale che può essere intatta, ma più spesso è degradata o assediata dall’intervento distruttivo dell’uomo.