Periodico di informazione di Fare Verde
Una nuova Rivista per la grande battaglia ecologista in Italia.
Dopo diversi anni, finalmente vede la luce la nostra gloriosa Rivista con una grafica più accattivante, con pagine tutte a colori e ricca di contenuti. La Rivista può essere considerata il cuore pulsante del nostro modo di intendere l’ecologia ed il volontariato a cui ogni giorno tantissimi iscritti dedicano il loro tempo e che non finirò mai di ringraziare. Attraverso la Rivista vi è il modo di raggiungere tutti quelli che hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente e non solo i volontari di Fare Verde; è mezzo di informazione per quelli che lavorano nelle istituzioni, per farci conoscere in maniera adeguata senza ingiustificate riserve ideologiche. In un mondo sempre più dipendente da una informazione rapida, che privilegia la notizia senza approfondimento e fortemente incongruente, noi abbiamo voluto perseverare nella pubblicazione della Rivista “cartacea” perché crediamo ancora in una tradizionale organica connessione tra il lettore e la notizia. Diffondete la nostra bella Rivista e darete un contributo essenziale allo sviluppo dell’ecologismo in Italia. Ringrazio il Direttore Paolo Scagliarini per il non facile lavoro di sistemazione degli articoli, l’impaginazione, la grafica e la serietà con cui sono stati selezionati gli interventi.
PRESIDENTE
Savino GambatesaFare Verde ha il suo periodico
Dopo una lunga pausa, Fare Verde è tornata ad avere un suo organo di stampa. Esso è luogo di incontro e di confronto sulle tematiche che riguardano la casa comune: l’ambiente. È luogo di progettazione del futuro che non può prescindere da una sana formazione dell’uomo; è luogo di riflessione e di critica per una Comunità attenta a quanto le accade intorno; è luogo aperto al contributo di chi si unirà in questo cammino che è innanzitutto di responsabilità; è luogo di testimonianza di un’Umanità non inquinata non può inquinare il mondo circostante. Sono lieto e onorato per il compito che mi è stato affidato. La comunicazione, nell’era della comunicazione, non è cosa semplice. Ancor meno semplice è trasmettere i valori della tradizione e della conservazione, che sono soprattutto frutto di una sobria autodisciplina, in una società caratterizzata da una concentrata iperproduzione, ha diffuso l’illusione di una realizzazione umana strettamente legata al consumo materiale di beni: una trappola culturale che imbriglia la libertà dell’uomo a false necessità. Nel nostro quotidiano ammorbiamo il mondo col monouso, con l’usa e getta, con le comode abitudini di una ideologia di falsa emancipazione e di deresponsabilizzazione che dopo aver profondamente inquinato noi si è riversato nel mondo circostante. Ciò dimostra che la soluzione non è da ricercare nella tecnologia e nei suoi progressi, quanto nell’uomo e nella sua capacità di rendersi libero rispetto alla materia. Come potrete capire, il compito che ci aspetta è notevole ma questo sta a significare anche che siamo chiamati ad una grande missione che richiede grandi battaglie.
DIRETTORE
Paolo Scagliarini