San Donà di Piave: costituito il gruppo locale di “Fare Verde”

Nasce il gruppo locale dell’associazione “Fare Verde”. Promuovere il contenimento del consumo di suolo e più verde urbano tra gli obiettivi.

Si è costituito a San Donà di Piave il gruppo locale di “Fare Verde”, associazione di volontariato riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente, costituita nel 1987 con lo scopo di difendere l’ambiente promuovendo iniziative, campagne di sensibilizzazione e percorsi di educazione ambientale.
Tra gli obiettivi del neonato gruppo: dare il proprio contributo anche sul fronte dello sviluppo urbanistico sostenibile, richiamando l’importanza del contenimento del consumo di suolo, della preservazione delle aree verdi e della messa a dimora di nuovi alberi, soprattutto nelle aree più densamente edificate.

Le prime iniziative di Fare Verde a livello nazionale vennero realizzate subito dopo l’incidente di Chernobyl, nell’aprile 1986, dedicate all’uscita dell’Italia dal nucleare e alla critica del modello di sviluppo ad alta intensità energetica.
Proprio il primo manifesto di Fare Verde è stato dedicato all’incidente di Chernobyl e riporta una frase di F. Nietzsche tratta da “La Nascita della Tragedia”: “Chi con il suo sapere precipita la Natura nel baratro dell’annientamento, deve sperimentare la dissoluzione della Natura anche su se stesso”.

Negli anni l’associazione si è diffusa in tutto il territorio nazionale e oggi è presente in quindici regioni, tra le quali il Veneto, con la presidenza dell’avv. Savino Gambatesa.

Ora l’associazione si allarga con un nuovo gruppo, quello sandonatese, guidato dall’avv. Laura Saccaro.
Oltre alla presidente, nel direttivo siedono Silvia De Pieri e Simone Salvagno.

«Riteniamo che l’amministrazione debba necessariamente dare risposte alla crescente richiesta di abitazioni presente a San Donà, ma senza consentire l’urbanizzazione di zone verdi o agricole – commenta la presidente Saccaro –. Il modo corretto per procedere è, quindi, solo quello del recupero degli edifici dismessi, la rigenerazione urbana, le nuove costruzioni al posto delle strutture fatiscenti che ancora sono presenti nel tessuto urbano. Particolare attenzione dovrà essere posta alla monetizzazione del verde, riducendo il più possibile tale facoltà in capo ai costruttori, in modo che l’area esterna agli edifici sia vista come un valore e non solo come un costo o una riduzione di utili per l’impresa: un ambiente piacevole, rappresentato anche da aree verdi all’interno dell’edificato, diventa necessariamente un valore aggiunto e non un mero investimento senza ritorno economico».

Per informazioni e contatti è attivo l’indirizzo mail: fareverde.sandona@gmail.com

da: Veneto Orientale Informazione (pagina Facebook)